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La babesiosi (piroplasmosi)

14.09.2013 02:11

 

La babesiosi (piroplasmosi)

La babesiosi o piroplasmosi è una malattia causata da un parassita intracellulare dei globuli rossi (Babesia canis), in grado di determinare anemia ed emoglubinuria. Questo protozoo è diffuso in tutto il mondo con importanza rilevante in Italia, Francia, Germania, Olanda, e Ungheria.

Parassiti: gli insetti vettori della Babesia canis sono le zecche della famiglia Ixodidae: il Rhipicephalus sanguineus nelle zone a clima caldo e Dermatocentor reticulatus nelle zone più fredde. La zecca diventa infetta nel momento in cui succhia il sangue di un animale malato, e diffonde in seguito l’infezione ai futuri animali ospiti. Inoltre, riproducendosi, dà vita a 2000-8000 larve, che diventeranno ninfe e quindi zecche adulte infette e portatrici di piroplasmosi.
Un terreno che ospita zecche portatrici di piroplasmosi può rimanere infetto anche per 9-12 anni: evitate dunque di portare il vostro cane in zone riconosciute a rischio, senza protezione!

L'infezione passa dalla zecca al cane dopo circa 48 ore dal morso: controllate dunque il mantello del proprio animale, per rimuovere gli eventuali parassiti in tempo!

Sintomi clinici: la fase di incubazione dura dai 7 ai 14 giorni. La babesia canis causa un’anemia emolitica con distruzione dei globuli rossi di intensità variabile. Una volta entrata nel circolo ematico di un cane, la Babesia si insinua in un globulo rosso dove inizia a moltiplicarsi. La membrana del globulo rosso si rompe e immette in circolo tutte le Babesie in esso contenute: ognuna di queste entrerà in un altro globulo rosso, provocando quindi un’evoluzione esponenziale della malattia. La babesiosi può verificarsi in diverse forme:

forma iperacuta, consistente in un’anemia emolitica fulminante, che vede la morte dell'animale in poche ore per choc ipovolemico.
È il caso della malattia nelle zone endemiche e nel caso di cani con deboli difese immunitarie;
forma acuta: è la forma più frequente, presenta febbre, spesso molto alta, anoressia, vomito e diarrea. Il colore delle urine è anormale, le mucose delle labbra e degli occhi sono dapprima pallide, tendono quindi al giallo (ittero). La morte sopraggiunge in pochi giorni se non si interviene tempestivamente con una terapia mirata;
forma cronica: è la forma più difficile da diagnosticare. Il cane presenta una strana febbre intermittente, è svogliato, mangia poco.
Profilassi: è disponibile un vaccino, che non impedisce l'infezione, può tuttavia aiutare a limitare la severità dei segni clinici. È consigliato nelle zone endemiche. È bene servirsi di antiparassitari cutanei (collari, spot on, spray) a base di deltametrina, come Scalibor® Protectorband (collare) o Advantix (spot-on).
 
 
 
 
 


 

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